Born in the Solvay

Il monologo di Ubaldo Pantani sul suo percorso artistico e personale

Che cosa unisce un chimico belga, un impiegato comunale e un benzinaio con la passione per l'alta cucina? Li unisce gli occhi di un bambino cresciuto in un villaggio operaio che scruta curioso la realtà che lo circonda e si diverte ad osservare, imitare e reinventare i personaggi che lo animano. I personaggi saranno parte integrante della vita di quel bambino che se li porterà con sé durante tutto il suo viaggio. 

Come il viaggio del sale che, estratto dalla società chimica Solvay proprio nei campi vicino al suo paese, viene spedito e indirizzato in tubazioni, direzione Rosignano. Qui viene trasformato nel mitologico bicarbonato i cui scarti regalano l'illusione di un mare caraibico nel bel mezzo della Toscana. Una vera e propria imitazione con trucco. Un prodotto della terra, il sale, che gli incontri e le contaminazioni hanno trasformato in un prodotto commerciale dai mille usi, poliedrico e versatile, proprio come ci si aspetta sia un attore. Pronto a ripartire proprio dal mare come accade spesso per il viaggio dell'eroe. 

 

Ubaldo Pantani racconta il suo viaggio attraverso l'ironia, con un monologo acuto e divertente.



27 febbraio, Teatro Martinitt MILANO 

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