In Scena: Romolo Valli

Talento e grande umanità di un protagonista della scena da riscoprire

La vita e l'arte, eccelsa, di uno dei più grandi attori italiani del secondo Novecento: Romolo Valli. Protagonista di questa di  “In Scena”, Valli siede insieme ad altri sulla cima dell'Olimpo del teatro italiano, eppure forse le giovani generazioni poco o nulla sanno di lui e sono passati quarant'anni dall'ultimo programma che la Rai gli ha dedicato.

Nato a Reggio Emilia nel 1925, Valli ha scritto una delle pagine più gloriose della cultura teatrale italiana, dalla fine degli anni Quaranta al 1980, quando morì tragicamente, a soli 55 anni, in un incidente automobilistico.

Romolo Valli vuol dire innanzitutto Compagnia dei Giovani, l'ensemble che rinnovò profondamente l'arte teatrale, e che legò una parte importante della sua attività alla riscoperta di Luigi Pirandello, interpretato da Valli in modo sublime, fino al punto che "sembrava che Pirandello avesse scritto apposta per lui".

Attore tragico e comico, umoristico e tagliente, dolente e farsesco, Romolo Valli conquistava il pubblico senza mai cadere negli eccessi del gigione e del mattatore.

 

La sua è stata una vita all'insegna della collaborazione e della condivisione: l'amicizia fraterna con i compagni di lavoro, lo scambio continuo con il pubblico e con tutto il mondo della cultura. E allora, ancor più della tecnica e della sua bravura, eclettica e straordinaria, colpisce la grande umanità, "l'intelligenza scaldata dal calore", l'amore per la cultura, la vocazione per una testimonianza civile.