In Scena: Luigi Squarzina
Luigi Squarzina: Il Teatro e la vita
Un omaggio, a 100 anni dalla nascita (18 febbraio 1922), a una delle figure storiche del teatro italiano, Luigi Squarzina: lo propone Rai Cultura con “Luigi Squarzina: Il Teatro e la vita”. Realizzato nel 2016, anno del 500° anniversario shakespeariano, il doc racconta il percorso intellettuale di Squarzina che realizzò la traduzione dei capolavori di Shakespeare prima ancora di portarli in teatro, mettendo insieme documenti della sua drammaturgia e testimonianze di collaboratori che hanno diviso con il Maestro momenti di arte e di vita.
Il fil rouge della narrazione è nelle stesse parole di Squarzina e nei momenti di direzione degli attori, che sono emersi da una ricerca negli archivi della Rai, da interviste, dichiarazioni, backstage. A questi si uniscono i ricordi di attori compagni di viaggio come Giorgio Albertazzi, , Omero Antonutti, Benedetta Buccellato e Paola Mannoni che raccontano lo stile della sua direzione, informata al rispetto e alla vera collaborazione.
Nelle sue stanze, invece, accompagnati dalle parole della sua compagna di una vita, la moglie Silvia Danesi, il racconto svela aspetti dell’uomo e dei suoi sentimenti, mentre lo storico del teatro iEdo Bellingeri, decennale collaboratore di Squarzina, rilegge la sua opera di regista, dal tempo dello Stabile di Genova agli infuocati anni ’70 al Teatro di Roma. E ancora, lo scenografo Giovanni Agostinucci illustra alcuni dei bozzetti nati dalle esigenze registiche di Squarzina e spiega il senso che lo spazio scenico aveva per l’autore; mentre Lina Bolzoni, accademica dei Lincei, spiega il valore semantico della parola dei classici nelle traduzioni vive e preziose che Squarzina seppe fare di grandi testi del passato. Roberto Gandini che ne è l’attuale responsabile, infine, racconta di quella bella creazione voluta da Gabrielli e Squarzina che è il laboratorio teatrale Gabrielli. Nel documentario, anche le testimonianze dello storico del teatro Elio Testoni e del regista Piero Maccarinelli.
Il fil rouge della narrazione è nelle stesse parole di Squarzina e nei momenti di direzione degli attori, che sono emersi da una ricerca negli archivi della Rai, da interviste, dichiarazioni, backstage. A questi si uniscono i ricordi di attori compagni di viaggio come Giorgio Albertazzi, , Omero Antonutti, Benedetta Buccellato e Paola Mannoni che raccontano lo stile della sua direzione, informata al rispetto e alla vera collaborazione.
Nelle sue stanze, invece, accompagnati dalle parole della sua compagna di una vita, la moglie Silvia Danesi, il racconto svela aspetti dell’uomo e dei suoi sentimenti, mentre lo storico del teatro iEdo Bellingeri, decennale collaboratore di Squarzina, rilegge la sua opera di regista, dal tempo dello Stabile di Genova agli infuocati anni ’70 al Teatro di Roma. E ancora, lo scenografo Giovanni Agostinucci illustra alcuni dei bozzetti nati dalle esigenze registiche di Squarzina e spiega il senso che lo spazio scenico aveva per l’autore; mentre Lina Bolzoni, accademica dei Lincei, spiega il valore semantico della parola dei classici nelle traduzioni vive e preziose che Squarzina seppe fare di grandi testi del passato. Roberto Gandini che ne è l’attuale responsabile, infine, racconta di quella bella creazione voluta da Gabrielli e Squarzina che è il laboratorio teatrale Gabrielli. Nel documentario, anche le testimonianze dello storico del teatro Elio Testoni e del regista Piero Maccarinelli.