Michela Marzano, Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa

Il consenso femminile

In Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa (Rizzoli), Michela Marzano racconta in prima persona le vicende di Anna che lavora alla radio e insegna in Francia. Da bambina Anna è stata molestata da un insegnante senza che la madre la ascoltasse e la difendesse e da allora ha continuato a subire gli uomini, anche quelli a lei sgraditi per l'incapacità di dire no con fermezza. Anche il suo matrimonio è stato un fallimento: si è sposata giovane, lasciando il centro sperimentale di cinematografia e ha subito scoperto che il marito è un violento. Marzano racconta da un parte le riflessioni di Anna che attraverso la psicanalisi cerca di far luce sui propri comportamenti e dall’altra le reazioni della sua classe di giornalismo di fronte al tema del #MeToo e del consenso femminile. Un'esplorazione sotto forma di romanzo del tema del consenso femminile: della difficoltà presente anche nel mondo di oggi delle donne ad avere relazioni alla pari.
 

Non c'è niente di evidente dietro il consenso, anche se c'è chi continua a fare finta di nulla, chi semplifica e se ne vanta pure, chi pensa che sia tutto già chiaro da anni e si beffa di te: rendi complesso ciò che è banale! Niente di evidente, dicevo, visto che il consenso a volte si dice, altre volte si tace; spesso ne esistono indizi, ma altrettanto spesso non c'è manco l'ombra di una prova. Oscuro come una nube, il consenso si scrive o si fa, si interpreta o si forza, si sottintende o si tace. Ma quand'è che lo si tocca con mano? Quand'è che scompare? Quand'è, invece, che lo si rivendica?


Michela Marzano (Roma, 1970) è scrittrice, filosofa, editorialista de la Repubblica e de La Stampa. Ha pubblicato, tra gli altri, Volevo essere una farfalla (2011), L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore (Premio Bancarella 2014), Papà, mamma e gender (2015), L’amore che mi resta (2017) e Idda (2019).