Giovanni Casertano. Platone e la tragedia 

La funzione della poesia 

Nel video Giovanni Casertano, intervistato nella Sala del Toro Farnese del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, parla della concezione della poesia in Platone.
Platone aveva una grandissima ammirazione per Omero, che riteneva il più saggio tra gli uomini e, anche se criticava i miti tradizionali, non condannava la tragedia, avendo scritto egli stesso delle tragedie. Le sue opere, infatti, sono dialoghi e non trattati di filosofia, come saranno quelle di Aristotele o come erano state quelle dei filosofi ionici, come ad esempio Anassagora.

Le opere di Platone sono tragedie filosofiche con veri e propri squarci di poesia, come il commovente finale del Fedone, che racconta la morte di Socrate. Una poesia che deve essere educativa, che deve offrire qualcosa che tocchi l’animo delle persone spingendole al bene. 
 

Giovanni Casertano (1941-2023) è stato professore ordinario di Storia della Filosofia antica nell'Università "Federico II" di Napoli. È stato Visiting Professor in molte università d'Europa e di America. In Brasile ha ricevuto il Dottorato in Filosofia honoris causa nell'Università di Brasilia, ed è Cittadino Onorario dell'antica città di Elea per i suoi studi su Parmenide. Ha al suo attivo più di trecento pubblicazioni; i suoi campi principali di interesse e di studio sono i Presocratici e Platone, sui quali ha pubblicato diversi volumi."