Gino Cervi: nato per recitare

A 50 anni dalla morte

Gino Cervi non studiava mai la parte. Tutte quelle stupende pause del commissario Maigret che carica la pipa in realtà gli servivano per leggere i gobbi
Andrea Camilleri

Gino Cervi nasce a Bologna il 3 maggio 1901, nella terra che lo consacrerà "duro comunista fatto tutto d'un pezzo" nell'indimenticabile duetto con Fernandel in Peppone e Don Camillo.

Figlio di un critico teatrale, dichiara di non aver mai veramente scelto la carriera dell'attore: è stata una conseguenza naturale, un destino che lo ha sopraffatto. Di fatto, primeggia in tutti i generi dello spettacolo: dal teatro al cinema, dalla radio alla televisione.

Dopo l'esordio ufficiale nel 1924 accanto ad  Alda Borelli ne La vergine folle di Henri Diamant Berger, nel 1925 viene chiamato come primo attore giovane da Luigi Pirandello nella compagnia del Teatro d'Arte di Roma, accanto ai primi attori Marta Abba, Lamberto Picasso e Ruggero Ruggeri, interpretando successi come Sei personaggi in cerca di autore (nella parte del figlio). Negli anni successivi fa parte delle più note compagnie teatrali italiane interpretando le commedie di Goldoni, Sofocle, Dostoievsky e soprattutto i drammi di Shakespeare.

Molto successo ebbe il suo Otello, tanto che gli chiesero di doppiare l'attore Laurence Olivier, protagonista (oltre che regista) nel 1948 del film Amleto. Al cinema debutta nel 1934 con Frontiere, diretto da Cesare Meano, ma a dargli fama sarà il regista Alessandro Blasetti, rendendolo protagonista di una fortunata serie di film storici, da Ettore Fieramosca (1938) a Un'avventura di Salvator Rosa (1939) fino a La corona di ferro (1941). Nel 1942 Blasetti lo diresse in un commovente film che, secondo i critici, precorre il neorealismo: Quattro passi fra le nuvole.

Ma sarà il piccolo schermo a dare a Gino Cervi la vera notorietà presso il grande pubblico. Nel 1964 e fino al 1972 è l'impeccabile, raffinato interprete delle Inchieste del commissario Maigret, ispirate al romanzo dello scrittore George Simenon, realizzato anche in Francia dove l'interpretazione di Maigret era stata affidata all'attore Jean Gabin. Anche il cinema approfitta del successo dello sceneggiato televisivo e ripropone sul grande schermo alcuni casi di investigazione nati dalla penna di Simenon. Come Maigret a Pigalle realizzato nel 1966 e firmato dal regista Gino Landi.

In occasione del 120° anniversario della nascita di questo straordinario attore, così famigliare a tutti noi, vi proponiamo questa intervista a Gino Cervi, realizzata dalla Rai negli Sessanta e una chicca del 1966, tratta da Teche Rai in cui Cervi/Maigret, fa irruzione a Studio Uno, lo show del sabato sera condotto da Lele Luttazzi. E' lui "l'asso nella manica, l'eroe del sabato, avvolto in una nube di successo".

Nel 1972 si ritira dalle scene e si spegne serenamente a Punta Ala, in Toscana, il 3 gennaio 1974.