Doppia ombra

Doppia ombra

Personale di Ciprian Mureşan all'Istituto Centrale per la Grafica

Doppia ombra
La mostra Doppia Ombra, personale di Ciprian Mureşan, curata da Pier Paolo Pancotto e Maura Picciau, Direttrice dell’Istituto Centrale per la Grafica e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Romania – Istituto Culturale Romeno e con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania, presenta circa ventiquattro lavori su carta di diversi formati, oltre a nove lavori fotografici e una scultura realizzati dal poliedrico artista rumeno.
In occasione della mostra sono esposti eccezionalmente anche alcuni dei disegni originali da cui l’artista ha tratto ispirazione, tra cui due preziosissime Teste di giovane di Sandro Botticelli che non vengono esposte al pubblico da oltre vent’anni, alcuni torsi maschili di Jacopo Pontormo, un carboncino di Jacopo Tintoretto. 
Mureşan è, infatti, un artista che ama lavorare - secondo tecniche diverse - a partire dall’arte antica, che "egli sottopone a un vaglio critico e visuale tanto puntuale e rispettoso, quanto consapevole e autonomo". 

Vedendo operare Mureşan ci si domanda quanto il nostro patrimonio storico ci parli ancora oggi, se ci guidi, ci turbi nel profondo, ci coinvolga oltre la sua storia eminente, a volte incombente. Viene da chiedersi se e quanto l’immagine di un’opera d’arte celebre e storicizzata sia latrice di verità, rapportata al presente.
Maura Picciau, Direttrice dell’Istituto Centrale per la Grafica


Ciprian Mureşan: Palinsesto (dettaglio) 2024 Grafite e sanguigna su carta 352 x 244 mm © Ciprian Mureşan

Tutti i disegni in esposizione, alcuni di grande formato, sono stati realizzati dall’artista appositamente per questa mostra, prendendo spunto da opere di grandi maestri del passato presenti nella collezione del Gabinetto dei Disegni dell’Istituto, con i quali ha avuto modo di confrontarsi direttamente nei mesi precedenti la mostra. Come spiega lo stesso artista - La riproduzione dell'arte attraverso i libri ha portato alla divulgazione dell'arte in generale, ma paradossalmente l'accesso ai cataloghi d'arte, così come l'accesso agli originali nei musei dell'Europa occidentale, è stato limitato nel mio paese a causa del "muro" che separava il blocco orientale dal resto del mondo.

Fino al 1989 (l’anno della caduta del regime comunista) la riproduzione in Romania rappresentava un collegamento con l'universale, ed è partendo da questo concetto che mi sono concentrato sulla copia di libri d'arte come processo di studio e creazione. Nel caso della collaborazione con l'Istituto Centrale per la Grafica, attraverso l'accesso privilegiato a disegni originali di epoca rinascimentale e barocca, il mio lavoro acquisisce una nuova prospettiva.
Ciprian Mureşan, Artista

I disegni fanno parte di una serie, iniziata nel 2013 con un libro su Bas Jan Ader, e legata al mito dell'artista olandese che disegnò per quattro anni sullo stesso pezzo di carta, cancellando ogni volta il disegno precedente prima di iniziarne uno nuovo. Mureşan prendendo ispirazione da questo lavoro ha disegnato sullo stesso foglio di carta senza cancellare gli strati precedenti, iniziando a copiare immagini da libri, cataloghi d'arte, principalmente monografie di artisti, un libro su un foglio di carta, sovrapponendo e ridisegnando per fasi e strati. Questo accumulo di immagini esistenti ha dato vita così ad un'immagine totalmente nuova.


Sandro Botticelli: Testa di giovane (dettaglio), 1480-1490, Punta metallica, biacca, bistro 147 x 139 mm Fondo Corsini 

Il risultato è una mostra che parte dal disegno ma diventa pura arte concettuale, spiega il curatore Pier Paolo Pancotto. Mureşan, infatti, non copia dall’antico, piuttosto si interroga sul valore dell’immagine e su quanto la ripetizione della stessa rischi di farle perdere il valore semantico che dovrebbe portare con sé. Una sorta di “svuotamento” dell’immagine dovuto alla sua eccessiva moltiplicazione.

I lavori fotografici esposti in mostra sono stati realizzati con l'ausilio della camera stenopeica, un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura: su una delle pareti è praticato un piccolo foro (foro stenopeico) attraverso il quale entrano i raggi luminosi che riproducono l’immagine internamente sulla parete opposta dove viene collocato un foglio di carta fotosensibile. Una pratica che attraverso lunghissimi tempi di esposizione porta alla realizzazione di immagini volutamente indefinite. 


Ciprian Mureşan: Ritratto di Iris (Echoes Series), 2023 Carta e Resina 450 x 400 mm 
© Ciprian Mureşan


Ciprian Mureşan (Dej, 1977) lavora utilizzando vari media, dal video alla scultura, dal disegno alla fotografia fino alle installazioni e vanta al suo attivo numerose mostre, tra cui personali al Centre Pompidou di Parigi (2019, con Șerban Savu), allo SMAK di Gent (2019), alla Tate Modern di Londra (2012, con Anna Molska).

Il progetto in Calcografia rappresenta la terza mostra personale a Roma per l’artista, dopo quelle all’Accademia di Francia, Villa Medici (2018), al Museo Pietro Canonica (2016) e l’esposizione a La Fondazione (2019, con Geta Bratescu, Adrian Ghenie, Șerban Savu). Nel 2009, inoltre, Mureşan ha rappresentato la propria nazione alla Biennale di Venezia (ha esposto anche nel 2017), mentre per l’edizione 2024 è stato scelto come curatore del progetto con Șerban Savu per il padiglione della Romania.

Foto di copertina: Ciprian Mureşan, Palinsesto per Pontormo, 2024, Grafite e sanguigna su carta 500 x 700 mm © Ciprian Mureşan

Doppia Ombra, Istituto Centrale per la Grafica - Palazzo della Calcografia, Roma
13 marzo – 1 maggio 2024