Guido Reni a Roma

Il sacro e la natura. In mostra alla Galleria Borghese

Il primo soggiorno di Guido Reni a Roma non possiamo definirlo un percorso di formazione giovanile perché il grande artista arriva a 26 anni, per curiosità e alla ricerca di nuove occasioni, ma sull'onda di una carriera brillante in patria. Era un pittore che già sapeva troppo, come pare avesse a dire di lui Annibale Carracci, e che a Roma resta un isolato di grande successo.
Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese

Con Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura, la Galleria Borghese inaugura, a più di trent’anni dall’ultima grande esposizione italiana, la prima di una serie di mostre internazionali dedicate al Maestro del Seicento italiano. Un racconto dedicato alle esperienze giovanili di Guido Reni (Bologna 1575-1642) e ideato dalla curatrice Francesca Cappelletti, per andare alle radici della leggendaria perfezione che viene attribuita all'artista emiliano.
 
La mostra ruota attorno al ritrovato dipinto di Reni Danza campestre (1605 circa), che da un anno è tornato a fare parte della collezione del museo. La sua acquisizione è un tassello fondamentale per ricostruire i primi anni del soggiorno romani dell'artista. Appartenente alla collezione del cardinale Scipione Borghese, citato negli antichi inventari sin dall’inizio del Seicento, venduto nell’Ottocento, prima disperso, e poi ricomparso nel 2008 sul mercato antiquario londinese come anonimo bolognese, il quadro, dopo le opportune verifiche attributive, è stato riacquistato dalla Galleria nel 2020. Oltre a rappresentare un’importante integrazione storica del patrimonio del museo, la sua presenza nelle sale della pinacoteca accanto agli altri dipinti della collezione sottolinea la fondamentale importanza della committenza Borghese per Guido Reni e offre l’opportunità di riflettere sul rapporto del pittore con il soggetto campestre e la pittura di paesaggio, finora ritenuti “estranei” alla sua produzione. 

Guido Reni: Paolo rimprovera Pietro penitente, 1609 circa


Partendo da questo interesse di Reni per la pittura di paesaggio, in rapporto ad altri pittori operanti a Roma nel primo Seicento, il progetto espositivo della Galleria Borghese prova a ricostruire i primi anni del soggiorno romano dell’artista che arriva a Roma a 26 anni, il suo studio appassionato dell’antico e del Rinascimento, lo stordimento rispetto alla pittura di Caravaggio da lui conosciuto e frequentato, e i rapporti con i suoi committenti: Paolo Emilio Sfondrato, Antonio Maria Gallo, Ottavio Costa e Pietro Aldobrandini.

Oltre trenta le opere in mostra, tra le quali monumentali pale d'altare come La Crocifissione di San Pietro  (1604-1605) che segna un momento di stringato confronto con Caravaggio e di ardente sperimentazione giovanile, La Trinità con la Madonna di Loreto e il committente cardinale Antonio Maria Gallo, (1603-1604), Il martirio di Santa Caterina d’Alessandria (1605-1606) e il Martirio di Santa Cecilia (1601) che rivelano la capacità dell’artista di trasfondere il Sacro in una visione singolare e di grande forza espressiva.  

Tra le altre opere alla base della pittura romana di Guido Reni, la Galleria Borghese espone Davide con la testa di Golia (1605), un altro dipinto segnato dal confronto con il chiaroscuro drammatico di Caravaggio e dalla lezione di Ludovico Carracci, la Strage degli Innocenti (1611), San Paolo rimprovera San Pietro penitente (1609 c.), Lot e le figlie e Atalanta e Ippomene (1615-20), dipinti che evidenziano la forte attrazione del Maestro per il linguaggio scultoreo. 


La sezione della mostra dedicata al tema della natura e del paesaggio, ospitata nella Sala del Lanfranco, attraverso prestiti generosi e le eccezionali raccolte della Galleria, propone un percorso tra alcune opere di artisti emiliani, dal Paesaggio con la caccia al cervo di Niccolò dell’Abate alla Festa campestre (1584) di Agostino Carracci, alcuni quadri di Paul Bril parte della collezione della Galleria, i paesaggi con storie mitologiche di Carlo Saraceni, i quattro tondi di Francesco Albani– paesaggi eseguiti nel 1621 per Scipione Borghese e il Paesaggio con Silvia e il satiro (1615) del Domenichino proveniente dalla Pinacoteca di Bologna. 

In copertina: Guido Reni Atalanta e Ippomene, 1615-1618

Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura
Galleria Borghese, fino al 22 maggio 2022