Leonardo. La scienza prima della scienza

La mostra alle Scuderie del Quirinale

Era un genio Leonardo, ma non un genio isolato e la sua grandezza va riconsiderata nello stretto dialogo con il contesto storico, le fonti, i contemporanei. La mostra Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza ha aperto lo sguardo sulla fitta trama di relazioni culturali che pervade l’ingegneria, la tecnica, l’arte e il pensiero tra Quattrocento e Cinquecento e racconta il percorso di uno dei più grandi protagonisti del Rinascimento in Europa attraverso oltre duecento opere, tra cui dieci disegni originali appartenenti al Codice Atlantico, custodito dalla Biblioteca Ambrosiana, codici miniati, manoscritti e una vasta selezione di modelli storici delle invenzioni leonardesche, provenienti dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Dieci le sezioni in mostra per sintetizzare i grandi temi al centro del dibattito rinascimentale affrontati da Leonardo come l’utilizzo del disegno e della prospettiva, lo sviluppo di macchine per i grandi cantieri in costruzione, l’arte della guerra tra tradizione e innovazione, l’utopia visionaria dei prototipi per il volo, gli studi sulla città ideale con le architetture a pianta centrale e i progetti sulle vie d’acqua. In particolare, studi elaborati da Leonardo a stretto contatto con le eccellenze produttive della Milano Sforzesca, con una mente attenta agli aspetti pratici della produzione quanto aperta alle idee immaginifiche come nel caso dei fantastici carri da guerra concepiti per le scenografie degli spettacoli di corte.

Il dialogo con il contesto ci porta a considerare da una parte, ovviamente, quanto Leonardo fosse propenso ad imparare dagli altri, dall’altra la sua capacità, essendo un grande artista, di rivoluzionare le tecniche della rappresentazione della macchina
Claudio Giorgione, curatore della mostra

Un sapere fortemente radicato nel mondo classico, quello di Leonardo: anche se si definiva “omo sanza lettere” per la sua formazione pratica, ribadendo l’importanza dell’esperienza e dell’osservazione diretta della natura, Leonardo, a partire dai primi anni del soggiorno milanese, si confronta con gli autori dell’antichità e del Medioevo nei diversi campi di studio affrontati, dalla filosofia alla medicina, dall’ingegneria alla cosmografia fino alla letteratura. La sua biblioteca, dispersa ma riproposta parzialmente in mostra, comprendeva più di centocinquanta volumi,  tra i quali spicca il Trattato di architettura miliare e civile di Francesco di Giorgio Martini, l’unico libro proveniente con certezza dalla sua biblioteca (ora nelle collezioni delle Biblioteca Medicea Laurenziana), arricchito dalle note manoscritte di Leonardo.

La mostra finisce poi col grande sogno del volo. Leonardo osserva la natura, gli uccelli, e li trasforma in un sogno di volo meccanico, che, anche se impossibile, ci mostra la sua dedizione allo studio dei fenomeni e a trasferirli sulla carta
Claudio Giorgione, curatore della mostra

Dalla formazione toscana al soggiorno milanese, al tardo periodo romano, proprio grazie al confronto con i contemporanei emergono gli aspetti realmente unici e innovativi del lavoro di Leonardo: il disegno concepito come strumento d’analisi e di comunicazione, la capacità di osservazione e, soprattutto, un pensiero trasversale e duttile, in un’idea di conoscenza che costruisce relazioni e connessioni.

Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2019, in occasione della mostra Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza, Roma, Scuderie del Quirinale