Le prime idee di Leonardo per l'Ultima Cena

Le innovazioni compositive introdotte dall'artista

Come sottolineava Carlo Pedretti, tra i massimi esperti di Leonardo da Vinci, le innovazioni compositive introdotte dall’artista toscano nella rappresentazione dell’Ultima Cena, costituiscono una grammatica visiva fondamentale, di immensa fortuna nei secoli immediatamente successivi alla realizzazione dell’opera e, persino, nell’età contemporanea. Dieci disegni provenienti da Windsor dalle collezioni di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, consentono di comprendere il metodo di lavoro di Leonardo evidenziando i ripensamenti in fase di esecuzione, i cambiamenti voluti dall’artista rispetto all’iconografia tradizionale. Sette i fogli certamente di mano di Leonardo da Vinci, due riferiti al suo collaboratore Cesare da Sesto, un disegno di mano dell’allievo Francesco Melzi, il quale raccolse l’eredità di Leonardo, conservandone lo straordinario materiale grafico. I disegni fanno parte di un nucleo di 550 fogli, giunti a noi come Leonardo li aveva raccolti e lasciati a Melzi. Acquistati non prima del 1582 dallo scultore Pompeo Leoni, giunsero più tardi in Inghilterra. Dal 1690 sono documentati nelle collezioni reali inglesi.