Tracey Moffatt

Tutte le sfumature

Fotografa e regista, Tracey Moffatt è indubbiamente tra gli artisti australiani più noti al mondo. Super premiata in patria e riconosciuta a livello internazionale, Tracey mette in scena dei veri e propri fotodrammi, termine che usa per indicare la spiccata componente fictionale delle sue opere. 
Uno dei progetti che ha portato alla Biennale si chiama L’approdo dei fantasmi bianchi, ed è un finto film d’epoca.

Io sostengo che questo film sia stato realizzato 200 anni fa dagli aborigeni. Hanno usato una macchina da presa dimenticata dal Capitano Cook. Riprendono così l’ingresso della prima flotta inglese che entra nel porto di Sydney, per dare origine all’Australia. Sostengo quindi che le riprese sono realizzate con una macchina da presa primitiva.
Tracey Moffatt

La costruzione di una trama narrativa è il perno attorno al quale si innesta un ricco substrato di storie comuni e personali, in parte legate al suo bagaglio di memorie.
Le donne aborigene della mia famiglia erano domestiche. Lavoravano come cuoche nei remoti allevamenti di bestiame nelle lande sperdute dell’Australia
Nella serie Scarred for life degli anni ’90 Tracey Moffatt compone immagini di vita quotidiana  ispirate da storie vere d’infanzia, comiche e tragiche vissute da amici o da l’artista stessa.

Mia madre mi picchiava…
Appartengo a una generazione che veniva malmenata. Nessun bambino andava bene ai genitori all’epoca.
Tracey Moffatt

RAI Cultura ha incontrato Tracey Moffatt nel 2017 in occasione della 57ma Biennale Arte a Venezia.